Un fausto giorno l'ira di Apuleio
Mi tira un calcio e mi trasforma in mulo
E da quel giorno canto a modo mio
La libertà di poter dire culo.
E dico culo invece di fondelli,
Sedere, posteriore o deretano.
E dico culo soprattutto a quelli
Con l'abito del falso puritano
E preferisco culo a fondoschiena
E avere culo al posto di fortuna
E prima di cantare e andare in scena
È duopo dire: in culo alla balena!
Di donna dico culo a mandolino,
Di occhiali dico culi di bottiglia,
Culo e camicia sono col destino
E rompo il culo a chi tocca mia figlia!
Io prendo per il culo quei potenti
Che il culo non gli brucia a travagliare,
Quello che a calci in culo va più avanti,
E quello che ogni culo sa leccare.
E con le pezze al culo senza invidia
Mio padre mi lasciò solo una sedia
Per starmene seduto fra le grida
Di chi rimane in piedi nella vita.
E dirò culo fino in culo al mondo
Se la mia vita ha un culo vagabondo
E sempre dirò culo alla censura
Che mette le mutande alla Cultura.
E sempre dirò culo con rispetto,
Finchè potrò lottare a culo dritto
E dirò culo fino al mio ma**acro
Perchè soltanto il culo....ha l'osso sacro.