Quarche anno fa ar paese mio
ce venne un re, un re in esijo (esilio),
era un bel vecchietto co' 'n core così
je piaceva er vino che c'avemo solo qui
e ce raccontava con solennità
de quando che era ‘na vera autorità!
Io sono il re della Polonia
della Macedonia e duca di Bordeaux.
Sono principe di Scozia (ammazza, ammazza)
e barone di Dalmazia (ammazza, ammazza)
di Galizia e di Croazia (ammazza, ammazza)
viceré di Bogotà!
Ciambellano di Minorca (Urca, Orca)
della mezzaluna Turca (Orca, Urca)
Non chiamatemi “Monarca” (Urca, Arca)
ma solo “Maestà”! (Maestà, Maestà, come sta? Maestà, per di qua! Maestà! Ja!)
Bene! Per di qua! Ja! Ja!
Io sono il re della Polonia
della Macedonia e duca di Bordeaux.
Ciambellano di Minorca (Urca, Orca)
della mezzaluna Turca (Orca, Urca)
Non chiamatemi “Monarca” (Urca, Arca)
ma solo “Maestà”! (Maestà, Maestà, come sta? Maestà! Ja!)
Sì!
E se capiva la nostargia
lui ce faceva ‘na malattia.
Al Consiglio Comunale decidemmo che
per la festa gastronomica ce serviva un re.
Era un re pe' gioco, ma lui disse “Sì!”
e quando fu umbriaco ce cantò così!
Io sono il re della porchetta
della pastasciutta e duca del bignè!
Re del vino di Romagna (magna, magna)
viceré della castagna (magna, magna)
e barone di lasagna (magna, magna)
Maragià del gran babà!
Sono duca della grappa (Ohila peppa!)
della trippa e della zuppa (Ohila peppa!)
delle pesche allo sciroppo (Ohila peppa!)
sono io la Maestà! (Maestà, per di qua! Per di qua, Maestà! Maestà! Maestà! Ja!)
Io sono il re della Polonia
della Macedonia e duca del bignè.
Vi ringrazio dell'impiego (prego, prego)
del potere io mi frego (prego, prego)
solo questo io vi chiedo (prego, prego)
di chiamarmi “Maestà”. (Maestà, come sta? Maestà, per di qua!)