[Strofa 1: Lo Snooze] Vengo dalla terra promessa ai nostri avi Dove scorre miele, latte e derivati pastorizzati Tempi di vacche gra**e già divise in quarti Gonfie di steroidi, anabolizzanti Qua è dove vivono i miei padri dal falluot Bruciammo i vecchi dei, ne arrivaron nuovi, dio discount Sfama l miei figli, canterò i tuoi salmi Può contenere pesticidi, senza coloranti Il supermercato è grande, dice mio padre Che un tempo potevamo cacciare Dai corridoi degli insaccati fino al grande frigo Dalla zona promozione al banco alimentare Caro dio del tetrapack, del pannolana, degli sgra**anti Grazie per le conserve, i surgelati, i diserbanti Perdona il padre mio, ciò che non è stato Perdona me se me ne sono andato [Ritornello] Benedici il nostro pane, i nostri inscatolati I nostri aromi naturali, gli omogeneizzati Latte, prozac, pile, ansia “prego avvicinarsi alla ca**a” [Strofa 2: Il Della] Era l'estasi dei sensi, in edifici immensi Leggende di colori accesi e di sapori intensi Di bibite energetiche al confine del lisergico E di file di erbe mediche in vetrina al centro estetico Tempo frenetico, continuo, rito collettivo Gettone nel carrello come un vincolo divino E da lì le processioni, pellegrinaggi E poi la comunione all'altarino degli a**aggi E i profeti alle pareti trasmettevano ottimismo Bellissimo, realistico, e manicure da sogno Un foglio, una brochure, per ricordarmi ciò che voglio
50 sfumature di derivati del petrolio L'orgoglio di togliersi un bisogno, anche se indotto Col gesto della mano verso il petto, al portafoglio E adesso è incomprensibile, impossibile parlarne è a**ai difficile il concetto senza il codice, a barre [Ritornello] Benedici il nostro pane, i nostri inscatolati I nostri aromi naturali, gli omogeneizzati Latte, prozac, pile, ansia “prego avvicinarsi alla ca**a” [Strofa 3: Clark Nova] La voce detta i desideri, i bisogni, i rimedi Le insegne disegnano i sogni e sanno ciò in cui credi: Nelle dottrine dei saggi agenti del marketing Incise a tinte fluorescenti sopra i packaging Di merendine Dammi ideali per morire Scaffali di promesse e paccottiglia da due lire E una bottiglia col mio nome a ricordarmi che esisto fintanto che consumo fino all'ultimo spicciolo Le luci al neon bloccano il tempo, lisciano la pelle Di noi nascosti tra i flaconi dell'ammorbidente In un abbraccio di lavanda e spezie dall'oriente Fatti d'olio di palma a leggere etichette Ho preso un'auto nuova, per portarti via E un pezzo di futuro, senza garanzia Diciotto mesi a ta**o fisso: regalo Nel nome del padrone del mercato e del denaro [Ritornello] Benedici il nostro pane, i nostri inscatolati I nostri aromi naturali, gli omogeneizzati Latte, prozac, pile, ansia “prego avvicinarsi alla ca**a”