[Strofa 1: Claver Gold] Si sposta il limo nel fondale di quest'acqua scura Il sole batte su ninfee quasi in fioritura Dalla radura accanto spunta una strana figura Ed io ho già paura della sua natura Un raggio batte sui miei occhi caldi a metà maggio Due frasi poi il coraggio folle di dargli un pa**aggio Uno scorpione sulla schiena come un tatuaggio Con l'impressione fissa che sarà l'ultimo viaggio Respiro piano mentre scendo lento dalla fronda Non vedo il fondo chissà l'acqua qui quant'è profonda Il primo pa**o poi una goccia di sudore gronda Non vedo neanche quanto sia distante l'altra sponda Un'onda sposta i nostri corpi in equilibrio tra Fiducia, vita, convinzioni e generosità Sono sicuro che l'audacia non mi basterà Per arrivar di là e sono già all'aldilà A metà strada poi di colpo un colpo m'avvelena Morte di tutti i sensi e un aculeo sulla schiena In due secondi do il saluto alla vita terrena Questa è la sua natura, il resto è la mia pena [Rit: Claver Gold] Ogni emozione è come sabbia se in mano a me La tengo stretta tra le dita e mi scappa La delusione si fa rabbia notando che La linea della vita al palmo si strappa L'aspettativa ha un prezzo amaro e costa caro E qui purtroppo non si parla di denaro
Io mi riparo nel riflesso di un'impressione Fiducia ed ossessione: la rana e lo scorpione [Strofa 2: Murubutu] Una goccia che cade da una foglia d'abete, turba la quiete Di uno specchio d'acqua che pare di stoffa e ne piega le sete Io che mi fermo e contemplo due rive identiche Non posso avanzare d'un metro lo stagno vibra d'onde concentriche Un raggio di sole riscalda la pace dell' humus Screzia le placche calde del mio carapace scuro E io che non salto, non volo, non trapa**o le onde Sarà una rana a farmi da Caronte qui fra sponde e sponde Ammesso e concesso il dubbio che ha espresso adesso Non sa che non sono cattivo e spesso il primo a temere me stesso Perplessa mi carica la bestia che gracida Siamo sicuri non conosca già la fine tragica in pratica? Ma mentre nuota tesa qua e nell'acqua va.. Spingo regole e remore giù dalla pelle verde del rettile Qui non valgono norme le leggi o etiche man Le spingo veleno dal mio organo erettile nelle molecole Mi disse: "Che hai fatto? Avevi giurato il contrario!" Come hai fatto a fidarti di chi promette con la mano sul calcio? Mentre affondiamo puntiamo gli abissi Di ogni promessa leggi i confini del tutto e soprattutto gli omissis [Rit]