Vestivi bene, quel giorno in piazza,
Insieme a noi c'era una tua nuova ragazza,
Vestivi bene con il cappello di borsalino,
Per la mano una donna nuova
E quello stupido bambino.
Che strano tipo di autorità,
Farmi fare il giro di tutti i bar della città.
Che strani amici rubacuori,
E che occhi per le donne,
Che discorsi da giocatori.
Favero Favero, che cosa mi avrai insegnato,
Con quella tua vocazione, da mantenuto, da sbandato
E quale esempio? Quale educazione?
Grande campione d'aperitivo,
Sempre giovane vitellone.
Che strana vita, a braccio di ferro,
Tra il saggio splendido e l'uomo senz'accento,
Che strano amore, tra padre e figlio,
Facciamo a chi è più eroe, dai,
Facciamo a chi è più coniglio.
Cosa mi tocca oggi di ricontare,
Ancora facciamo a gara
Come voglia di lavorare.
Professionista del tradimento,
Sei sempre stato un mistero
E mai mai un documento.
Favero Favero, sempre estraneo sempre fuori
Dalla girandola della vita e dall'obbligo degli amori.
Sei lontano, sei lontano e così sia,
Ma sarò io tua brutta copia
Oppure tu lo eri della mia.