Era per imbarcarmi che,
A questo porto ero venuto
Conoscitore di caffé, soltanto,
E a tutto il resto sconosciuto.
Ma il primo giorno forse fu
La troppa nebbia a spaventarmi
O il fiato della gioventù, ancora caldo
Che non smetteva di tentarmi.
Poi cominciai a contare i mesi
In faccia a molti marinai
Ma l'amicizia ci curava
Quanto una maledetta birra
Perché loro andavano per mare
Io non partivo mai.
E fu per arrangiarmi che
Divenni un giorno capitano
Ma solamente di un caffé sul porto
Vicino al mare ma lontano.
Ci studiavamo diffidenti
Io, vecchio straniero senza nave
Lui le sue onde intransigenti
Di fronte a me
Come in un rebus senza chiave.
Ma nelle notti di tempesta
Che andavo incontro ad ubriacarlo
Pieno di wisky e giuramenti
E di richieste di pazienza
Finché lui non perdono più
La mia falsa partenza.
Ed una notte mi sembrò
Che mi chiama**e col mio nome
Dicendo: "ti concederò la pace
Ma ad una giusta condizione"
E così mi convinse
Ad andargli sempre più vicino
Poi dentro fino alla metà del corpo
E poi più in là fino al mattino.
La mia condanna è di vagare
Lungo le coste d'Inghilterra
Senza trovare mai riposo
In un paradiso marinaio
Perché ho preso il mare, si,
Ma camminando sulla terra.