A te che vaghi in mezzo alla tempesta
Un pa**o dopo l'altro, un pa**o dopo l'altro
E non hai pietra ove posar la testa
Le palpebre chiudi dolcemente
Come il cigno fa con le sue ali
Vorrei che in seno t'abita**ero pensieri chiari
E il sangue tuo a fiotti ritmici scorresse piano
Dicono che la cattiveria
Non viva da se nella natura
Ma a volte siamo solo testimoni
Di ciò che è stato e più non è
Sugli occhi ora tieni le mani
Piangi
Senza più voce le tue parole
Tra le macerie piangi
Quaggiù se nulla è certo che l'egoismo umano
E quanta cura mette nel truccarsi
È sciocco edificare se tutto va in rovina
Dicono che dall'esperienza
L'uomo impari da se quando ha memoria
Ma a volte siamo solo testimoni
Di ciò che è stato e più non è
Poca la luce
Ora che il silenzio
Al fianco tuo è seduto
Ora che la mente tua
Sa leggere oltre l'acqua torbida