Scivolano le paure, come le lacrime solcano visi stanchi e segnati dal tempo, Che sembra disegnare croci sulle fronti Le speranze si fanno sabbia tra le dita, E scialli intrisi del sapore della guerra nascondono la fragile madre, Ra**egnata, ormai, nel vedere scomparire il figlio Risucchiato dal proprio gesto. Nel raccoglierlo da terra gli da' l'ultimo saluto ed un cenno della mano sul capo,
Come quando lui sapeva ancora di latte E lei gli accarezzava gli occhi per invitarlo al sonno. Ma ora la pelle trasuda piombo e polvere, il cemento soffoca l'orizzonte Ed i sogni si sgretolano come creta al sole. Al venir sera il vento ruba le lacrime, che gelide ghiacciano anche l'ultimo sole