Pace, pace mio Dio!
Cruda sventura m’astringe, ahimè, a languir;
Come il dì primo da tant’anni dura
Profondo il mio soffrir. L’amai, gli è ver!
Ma di beltà e valore contanto Iddio l’ornò,
Che l’amo ancor, nè togliermi dal core
L’immagin sua saprò.
Fatalità ! Fatalità ! Fatalità !
Un delitto disgiunti n’ha quaggiù!
Alvaro, io t’amo, e su nel cielo è scritto:
Non ti vedrò mai più!
Oh Dio, Dio, fa ch’io muoia;
Che la calma può darmi morte sol.
Invan la pace qui sperò quest’alma
In preda a tanto duol.
Misero pane, a prolungarmi vieni
La sconsolata vita Ma chi giunge?
Chi profanare ardisce il sacro loco?
Maledizione! Maledizione! Maledizione!