Tra i marciapiedi grigi che vengono lenti incontro a me si snoda questa gran città Sacchetti con su scritto "UPIM" son sottotitoli di un film intitolato “Civiltà”, Son residuati, ma che fa, di qualche strana società. Voti, congressi e conferenze, ci hanno imbottito di scemenze per costruir la società. L'Europa vale un tanto al chilo, l'Italia è un nome senza senso, e l'Occidente dove sta? Nascosto nella sua viltà, di un mondo senza dignità. Ma il napalm brucia le città, “ma cosa importa non è mica qua”. Laggiù sì muore anche per te, “ma cosa vuoi che importi a me”. Partita, radio e qualunquismo, vacanze, Marx e perbenismo, è questa la felicità. È meglio avere e poco dare, è giusto il prossimo fregare, tanto ce la si caverà. E la morale è questa qua, stai sempre con chi vincerà. Ma il napalm brucia le città, “ma cosa importa non è mica qua”.
Laggiù sì muore anche per te, “ma cosa vuoi che importi a me”. Che se la sbrighino da soli, coi sa**i contro i carri armati, vedremo come finirà. E poi non sono buoni cristiani, sono un po' troppo musulmani, è meglio lasciarli star là. E la morale già si sa: stai sempre con chi vincerà. Non so proprio perché, ma democrazia fa sempre rima con vigliaccheria. La dignità l'abbiam venduta per una croce sulla scheda e non ritorna certo più. L'onore lo si vende a spicchi al mercatino dei vigliacchi e poi di moda non è più. Caro Occidente eccoti qua. A ben vedere fai pietà. Caro Occidente, insieme a te finisce una Civiltà. La dignità l'abbiam venduta per una croce sulla scheda e non ritorna certo più. L'onore lo si vende a spicchi al mercatino dei vigliacchi e poi di moda non è più