Nella quiete di una sera a inoltrata primavera c'è un'aria che porta odore di festa una festa non programmata e i pochissimi invitati sono troppi e la sala è ormai priva di posti d'improvviso mi rendo conto d'esser soltanto io a volerla forse solo per gratitudine a tutto ciò che mi è intorno il profumo dei fiori, le giornate serene, il rumore di un trattore che lavora e gli amici lontani che non posso sentire e solo un treno chiamato ricordo me li porterà vorrei scrivere un libro e parlar di me aver la sicurezza di poterlo concludere con un punto vorrei volare senza essere un angelo in un cielo privo di misericordia dove l'amore non sia un laccio che possa soffocare il mio respiro volare ed ogni tanto scendere giù fermarmi a bere l'acqua fresca di un ruscello guardandomi intorno evitando se mai di rimanere intrappolato sul più bello c'è un albero che sta dritto per me può mangiar con le radici piantate dalla mia identità non si vive secoli l'incessabile sete di vita si può sempre alleviar costruendo alberi per non perdersi affinchè l'infausto non ci venga a pescar. Nella quiete di una sete può venire una bufera il pa**ato e il presente ridurre in niente la mia vita su di un filo per me grande più del Nilo sarei pronto a pagarla in qualsiasi frangente. Questo sogno sembra vero e in piedi sul mio albero io vorrei abbracciare l'universo intero ma senza schiacciarlo osservare tutto il mondo com'è strano e rotondo e quanta gente pa**a prende e non dà e vivendo sempre in curva, con i nervi a fior di pelle e le stelle intanto stanno a guardar vorrei star sempre sopra a quell'albero mio ma un ramo un po' rotto m'impone di scendere altrimenti addio. vedere il panorama in un mondo un po' più obiettivo che cosa è morto e che cosa è vivo guardare in terra a testa a alta e tentare di non essere mai schivo magari costruire alberi ancora e fare festa quando il più ormai è fatto entrare con lo specchio dentro di me e non sentirmi mai troppo soddisfatto qui c'è un mondo che gira intorno a sè può accaderti di essere oggi accanto a un monte e domani al mar io sto tra i miei alberi ogni tanto fare un viaggio con amici come me senza età da pechino a tripoli un sorriso sarà il pa**aporto o la carta di identità (Grazie a Diana per questo testo)