Quell'uomo bara, dice. - "Qualcosa che non va, ragazzo?" - "Non mi piacciono i ba*tardi, tutto qui." - "Porta fuori la tua lingua di merda, e veloce." - "Non mi piacciono i vigliacchi, tutto qui." - "Ragazzo." - "Non mi son mai piaciuti." - "Facciamo una cosa." - "Sentiamo." - "Io non ho sentito niente, tu ti alzi, sparisci e per tutto il tempo che ti rimane ringrazi il cielo per com'è andata a finire." - "Facciamone un'altra. Tu posi le carte, ti alzi e vai a barare da qualche altra parte." L'uomo spinge indietro la sedia, si alza lentamente, si volta e rimane in piedi, con le braccia lungo i fianchi e le mani a sfiorare le pistole. Guarda il ragazzo. Pat Cobhan sputa per terra. Si alza. Si guarda la punta degli stivali, come se stesse cercando qualcosa. Poi solleva gli occhi verso l'uomo. "Idiota", dice l'uomo. Pat Cobhan impugna di scatto la pistola. Ma non estrae. Sente il sesto colpo, allora. Poi più niente, per sempre. Silenzio. Che silenzio.