G.Audio Lab, Milano - Pa**erà al bar lyrics

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G.Audio Lab, Milano - Pa**erà al bar lyrics

[Hook: Sewit] Spero che questa sera Mio padre non beva Che, messa la giubba, torni presto Ma ho il sospetto che quando chiuderà bottega Prima di tornare a casa, pa**erà al bar [Verse 1: Dargen D'Amico] Dopo ogni pasto tua madre scende in piazza Canta e si vanta Che fanno la fila per pregarti, come a Betlemme E non è un caso che porti il nome di una santa Trovati un uomo con un impiego stabile su cui contare Che ne so, un contabile Il taschino con le penne Un quarantenne è più affidabile Di un universitario perenne ritardatario Se non prendete casa troppo lontano da Milano Posso accodarmi alle tue amiche e pa**are nel weekend Non preoccuparti per me, ho chi mi dà una mano Quando l'inverno copre e gela Lucifero pa**a a salutarmi quasi ogni sera Dopotutto è solo un uomo che ha sbagliato e chiede perdono Ed è un uomo così solo che mi fa pena [Hook: Sewit] Spero che questa sera Mio padre non beva Che, messa la giubba, torni presto Ma ho il sospetto che quando chiuderà bottega Prima di tornare a casa, pa**erà al bar [Verse 2: Dargen D'Amico] Ogni giorno che nasce devo soldi a qualcuno Sento una voce uscire dalle sue tasche Pago un debito ogni cambio di stagione Con alcuni rischio la vita, con altri la prigione Ho le finestre chiuse e, nonostante ciò, sento il vento Mi guardo attorno e urlo che pago domani Tu non lo sai, gli usurai sono animali Mi tengono il fiato sul collo come schiavi di Sodoma Questo è il vento che sento A Natale, i benestanti al mare Faccio la posta davanti la porta di sconosciuti E col postino pa**o per questi, rovisto tra la posta E sono a posto se conquisto abbastanza per un pasto Tanti saluti Questa è casa mia, baby Non c'è spazio per eredi Apri gli occhi, perché se li chiudi ti illudi E non sperare domani ci sarà più di quello che vedi [Hook: Sewit] Spero che questa sera Mio padre non beva Che, messa la giubba, torni presto Ma ho il sospetto che quando chiuderà bottega Prima di tornare a casa [Verse 3: Dargen D'Amico] Credo tu abbia confuso Credo tu abbia preso la mia dignità Di uomo che bada a se stesso e non affonda Per la dignità noncurante e consumata Che ne so, di un Fonda o di un Prada Credo in Dio finché non vivo per strada e nutro me Ma giuro che l'abbandono quando non potrò permettermi le Sciarpe, le scarpe, le tate, le pappe e il futuro del mio bebè Mio padre m'ha lasciato un livido complesso Non lo vedevo spesso Ma ricordo che da sobrio mi faceva le feste Tutti gli altri giorni mi dava più schiaffi Di quanti il mio viso ne contenesse Mi ha lasciato cicatrici, non cultura Ho paura che da me venga alla luce una creatura Che, specchiandosi nella sua matrice Si vergogni e sogni di tornare nell'incubatrice [Hook: Sewit] Spero che questa sera Mio padre non beva Che, messa la giubba, torni presto Ma ho il sospetto che quando chiuderà bottega Prima di tornare a casa, pa**erà al bar