[Verse 1] Per prima cosa, dovresti ringraziarmi Se cammini ancora sui tuoi arti Ho dolori lancinanti Se penso a voi infami, infanti Sono colpi al cuore, infarti Foresta di pugnali volanti Se penso a tutti i colpi alla schiena che ho preso Mica avete palle per tirar montanti Siete montati ma senza motivo, senza peso Castelli di sabbia contro colonne portanti (Io che..) Ho sempre tenuto a mente le cose importanti Non ho mai commesso l'errore di accontentarmi Mi viene l'orrore anche se mi guardi Mettiti lenti giganti Sperando possano schermarti, MA... Gli occhi sono lo specchio dell'anima E capita che nascondano più segreti di Fatima Io ho sempre pensato che i tuoi fossero più finti di un Avatar Attento ai miei, da povero diavolo Celano Satana Questa notte esigo un sacrificio Vinco senza nessun artificio Tu che canti come Vinicio Sei un fallito Sogni un lavoro in ufficio Sappi sei finito Ti scateno contro il mio potere Raccolgo i frutti Milano è il mio podere Sappi che chi semina raccoglie Le tue piante sono morte Questo è il mio turno mettiti a sedere [Verse 2] Ricordo quando eravamo amici Nei campi da ragazzini Sognando svegli fino a tardi Gli incubi erano distanti E noi così vicini Amavo supportarti Sperando ci potessimo arrivare insieme Ma i cani non sono iene Già da anni che vai dove ti conviene Io tiro avanti curando ferite col cicatrene Anche per questo adesso è così dura Pensare al pa**ato E' come uno sguardo rubato a Medusa Pietrifica ed edifica Un odio sconfinato Proporzionato a tutto il bene Che hai dato E dato che ora tutto è ribaltato Sguaina il gladio Pronto al confronto Anche se l'affronto è velato Tirerò colpi Tai se mi incontrerai Era tutto rose e fiori come non mai Ma poi complicai In quanto meglio non sapere veramente con chi stai La differenza tra riempi chiacchiere E svuota calamai Tu ingordo e stronzo Forse alimentare Watson Quello su di te fu incerto Mi pentì a fare lo Sherlock In quanto era già chiaro non fossi un fratello Pronto a vendere chiunque Anche per mezzo euro Mi portano alla Neuro Se penso ad ogni tradimento Taglia, come la lama di un coltello Gli stessi giorni in cui non vorrei avere sentimento Si dipinge tutto di nero e al perdono sono poco propenso Io non mi sento un uomo debole Ma le delusioni mi fanno ricredere In quanto avrei voluto vivere con più distacco il nostro distacco O per lo meno Trasformarti in cenere E invece resto fermo mentre ti osservo allontanarti incerto Ormai siamo grandi è certo O per lo meno parlo di me stesso Uguale ma diverso Fin dai tempi, in cui rappavo in un carrello Ciò che hai non lo invidio Tu invidia l'erba del mio giardino Ma stai lontano con quel ma**o sei meschino E non voglio che finisca Come tra Abele e Caino