Parti dal presupposto che un cd vale zero, prima finisci prima ti togli il pensiero e se può essere ria**unto in una rima, non avrai Dopo ciò che non hai avuto prima e se prendi di mira mezzo mondo, l'altra metà comprerà pubblicità sui giornali e ti ringrazierà per aver deciso di starle vicino senza interferire, come l'Italia e San Marino. Ti amano se rimani immerso in apnea, submarino e l'immenso rimane solo un'idea, se non abbandoni il rap bidimensionale, col peso delle collane che tieni al livello del mare. Ma tutta quella umidità è un ostacolo per l'inchiostro che cerca il blocknotes, abbi un po' di rispetto per l'inchiostro e sappi che solidifica solo ad alte quote. Di me ho capito questo: do titoli diversi, ma è sempre lo stesso testo. Ed è sempre riducibile a carpe diem, e le rime migliori non sono neanche mie. Prendo ma**ime d'altri, le rigiro come guanti, una è la natura non fa salti, e l'avena non fa riso, neanche se la semina la Mangano in paradiso. Se la incontra**i lì, le direi: "Silvana, mettiti con me non sarò un figlio di puttana. Perchè, se amarsi un po' è come bere, tu con un colpo mi trattieni il bicchiere?", non sarà certo un disco a correggere il mondo, Dio non ascolta i gospel. E di certo non sarà il mio, se non l'ha cambiato Dalla con "Com'è Profondo". E se domani un produttore vorrà che m'impegni, ruberò un po' da Benni, un po' da Nenni. Vorrei anch'io cambiare il mondo come i disegni, ma mi costringono a far musica per minorenni che vogliono sentirsi dire figa e droga, da me che di figa e droga ne vedo poca. Quasi sempre a casa, quasi mai fuori, sono contrario alla droga per i minori. Ma se confesso alla gente come la penso mi darà del controcorrente semi Lorenzo. E se dico copulare al posto di scopare, dirà che il cd è sperimentale. E se dico che scrivo perchè sono un fallito, dirà che sogno di diventare un antidivo, Kurt Kobain redivivo. E io che non so vendere i miei, se non fosse automatico neanche respirerei, mi sento di darti qualche consiglio, come se un padre li prendesse dal figlio. Per scrivere una bella canzone non basta vivere una brutta situazione. Si, sicuramente il crimine paga e si impara molto dalla scuola della strada, con banchi di nebbia su cui scrivere, ma io ti consiglio i banchi di nuvole, lì qualsiasi sogno lo potrai rivivere, che qui c'era solo una volta anche nelle favole. Sulle nuvole tutto è cultura, lì se sudi nei pantaloni, crei un arcobaleno all'altezza della cintura. Se fai lì il tuo cd, hai probabilità di ritrovarti tra gli invitati all'eternità. Se lo fai qui, verrà ridimensionato anche dal primo di Nek, come l'uomo dal primo peccato (peccato!). La musica che rimane sulla Terra finisce per suonare tutta insieme, come le cicale, con concetti convenzionali come gocce sui vetri, senza nome, tutte uguali. E non risoli se tratti fatti reali, e non risolvi se elenchi ideali. Prendi appunti dalle tue frustre, valorizzale come un fotografo fa con le luci giuste. Per risultare originale, devi arrivare al culmine di un processo verbale artificiale, farlo pa**are per naturale e soprattutto devi evitare le rime in are ale. Ascolta l'ultimo consiglio: essere originali a tutti i costi equivale a partorire ogni mese lo stesso figlio, alla lunga partorirai mostri; equivale a rendere ban*le il processo vitale, invece, essere originale equivale a valorizzare ogni marchese come fosse il primo. Avere troppe carte in mano da giocare a volte è un male, ricordi il ramino? È come per scrivere un buon Blues, non pensarci su, segnati le prime idee sul blocknotes, per un buon pezzo bastano poche note.