Claver Gold - Le sirene lyrics

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Claver Gold - Le sirene lyrics

[Intro: Murubutu] E chi mi chiama? E sa il mio nome? E chi mi vuole? E dove, dove? [Strofa 1: Murubutu] Suona una voce nell'afa della mattina Bagnata d'aria marina esalata dalla battigia Sbarcata da spume d'ombre che infondono nuove forme Confondono fonti d'onde con torri d'aria salina La voce viaggia e si infila dentro a una stanza Che guarda dritta la spiaggia poi sfiora una stufa in ghisa Riaffiora sempre più alta e danzando con calma salda Lì incalza la faccia stanca del buon Carlo Caravita Il signor Carlo pertanto si leva in slancio Lui osserva il soffitto bianco poi il quadro di S. Rita Sua moglie l'ha presa il mare è partita senza tornare Lasciandolo a cuore infranto col corpo che fa fatica Di lei amava la gioia e i particolari Il taglio degli occhi chiari I tacchi e vestiti uguali Quando ballava il tango muovendo lenta la testa O cantando dalla finestra dove ardevano i gerani E lei amava viaggiare e avvistare terra Il nome suo Annarella, scritto su alcuni scafi E il sorriso lieve, lieve invadeva le gote accese Salendo la pa**erella che portava sulle navi Se la guardava si smarriva in lei Bevendo gli suoi occhi suoi Chiamandoli occhi miei Lui vuole scoprire dove La foce di quelle note Che sembrano di Annarella La voce della sua bella Rincorre il suono sul filo delle pareti, i doppi vetri I pavimenti e la voce gli dice: "Seguimi!" E Carlo la segue fuori, là fuori brillan le siepi Ne segue tracce fra macchie di lecci, lauri e ginepri Il nostro la segue a piedi tra piazze, case e pievi Strade fatte di piedi, reti appese ai vigneti tra i Terreni, i fieni scelti, i sentieri scoscesi ai piedi Che portano a un mare fatto di linee bianche e turchesi Carlo di fronte al mare, sul greto di sabbia e ghiaia La luna di madreperla gli lancia un'occhiata ignara Là vede una barca ferma che porta una forma snella E' la forma di Annarella segnata dalla rugiada Carlo sorride ai flutti, la fronte sugli occhi asciutti Le stringe la mano forte pronto per la traversata All'alba Carlo non c'era nessuno lì se ne accorse Il vento muoveva i giunchi e i loro fiori color giada [Rit] Amore mio tu non sei qui con me Tu non sei più con me Tu non sei qui con me Un bagliore...dove, dove? La tua voce...dove, dove? Suona altrove...dove? Amore mio tu non sei qui con me Tu non sei più con me Tu non sei qui con me C'è una voce...dove, dove? La tua voce...dove, dove? Suona altrove...dove? [Strofa 2: Claver Gold] Sentivo il mare gridare forte il mio nome Nel nome di un altro amore nel fuoco di un'altra unione Nel gioco di spuma e sale scappare da una prigione Sentirmi ancora chiamare voltarmi per poter dire: "no!" Ma poi la noia la stasi, la nostra unione che quasi Si era tagliata in due parti quindi divisa in due fasi Io avrei dovuto chiamarti davanti un bianco di Piasi Per dirti quanto mi manchi, ma poi l'ho fatto? No Amavo il sangue che porta inchiostro alla penna In questo mattino nostro d'Agosto volo su Vienna L'aria che mi scotenna la bocca che tentenna Dove muore la voce alla foce della Senna Io, vestito male di stracci presi al mercato I lacci toccano il suolo il volo era terminato Il peggio l'ho meritato in forma ma raffreddato Il tuo nome l'ho gridato e l'eco mi rispondeva: "si, si, si, si" La brezza marina accarezza la mia pelle, espelle la sua tossina Cara portami in cima strappami dalla riva Ora trovo la pace nella benzodiazepina Clima del litorale dove la sabbia danza Al vento di Maestrale che soffia con eleganza Ora tolgo le scarpe ed accorcio la distanza Come Giorgio de Chirico ho Ulisse in una stanza Ho quello che manca per avere ciò che serve Rosso d'arcobaleno, veleno di un'alta serpe Usalo come china nel nostro amore di epistole Battiti e metriche in extrasistole Vedo l'amore che pa**a e l'amore che viene Sento chiamare il mio nome da dodicimila diverse sirene Poi metto un piede nel mare e quell'acqua di sale mi gela le vene Corro il più forte possibile e canto un richiamo come le balene Lei che mi stringe la mano vuole portarmi lontano L'acqua è già sopra il mio cranio non ho saputo schivare il richiamo Ora ho le gambe stanche avrei bisogno di branchie Non basterebbero neanche per dirti quanto ti amo Ora il mio corpo viola è di nuovo a riva senza parola Sento posarsi i gabbiani sulle mie mani, la fine è ora Steso sul bagnasciuga la pelle nuda la sabbia sfiora Fine di questa storia ed è la stessa colonna sonora [Rit]