Trovava di pessimo gusto gli eccentrici culturisti dal fiato corto, le bambole di porcellana adagiate sul letto tra pizzi e merletti. Trovava di pessimo gusto le smanie d'onnipotenza, quei cani grotteschi in ceramica esposti nell'atrio, l'indiscrezione, sproloqui gratuiti. Margherite bianche tra i capelli neri, Matilde odiava i gatti, gli arrampicatori sociali, le cravatte verdi, le spiagge affollate. Matilde odiava i gatti, parenti vicini e lontani. Trovava di pessimo gusto la p**nografia occidentale, il rigore similcattolico, labbra siliconate ipertrofiche. Margherite bianche tra i capelli neri, Matilde odiava i gatti, gli arrampicatori sociali, le cravatte verdi, le spiagge affollate. Matilde odiava i gatti, parenti vicini e lontani. Margherite bianche tra i capelli neri, Matilde odiava i gatti, parenti vicini e lontani. Matilde odiava il tanfo d'urina, tipico dei gatti in calore. Un giorno prese la pistola dal ca**etto e sparò. Ne colpì uno grigio e lo vide cadere a terra esanime. Ma pose fine al proprio dramma soltanto nel momento in cui premette il grilletto contro se stessa. Margherite bianche tra i capelli neri, Matilde odiava i gatti, gli arrampicatori sociali, le cravatte verdi, le spiagge affollate. Matilde odiava i gatti, parenti vicini e lontani.