SCENA II Barbarina, Figaro e Marcellina Recitativo FIGARO Barbarina, cos'hai? BARBARINA L'ho perduta, cugino. FIGARO Cosa? MARCELLINA Cosa? BARBARINA La spilla, che a me diede il padrone per recar a Susanna. FIGARO A Susanna ... la spilla? E così, tenerella, il mestiero già sai... di far tutto sì ben quel che tu fai? BARBARINA Cos'è, vai meco in collera? FIGARO E non vedi ch'io scherzo? Osserva... (cerca un momento per terra, dopo aver destramente cavata una spilla dall'abito o dalla cuffia di Marcellina e la dà a Barbarina) Questa è la spilla che il Conte da recare ti diede alla Susanna, e servia di sigillo a un bigliettino; vedi s'io sono istrutto. BARBARINA E perché il chiedi a me quando sai tutto? FIGARO Avea gusto d'udir come il padrone ti die' la commissione. BARBARINA Che miracoli! "Tieni, fanciulla, reca questa spilla alla bella Susanna, e dille: Questo è il sigillo de' pini." FIGARO Ah, ah, de' pini! BARBARINA È ver ch'ei mi soggiunse: "Guarda che alcun non veda." Ma tu già tacerai. FIGARO Sicuramente. BARBARINA A te già niente preme.
FIGARO Oh niente, niente. BARBARINA Addio, mio bel cugino; vò da Susanna, e poi da Cherubino. (parte saltando) SCENA III Marcellina e Figaro FIGARO Madre! MARCELLINA Figlio! FIGARO Son morto! MARCELLINA Calmati, figlio mio. FIGARO Son morto, dico. MARCELLINA Flemma, flemma, e poi flemma!Il fatto è serio; e pensarci convien, ma pensa un poco che ancor non sai di chi prenda gioco. FIGARO Ah, quella spilla, oh madre, è quella stessa che poc'anzi ei raccolse. MARCELLINA È ver, ma questo al più ti porge un dritto di stare in guardia, e vivere in sospetto. Ma non sai, se in effetto... FIGARO All'erta dunque: il loco del congresso so dov'è stabilito... MARCELLINA Dove vai figlio mio? FIGARO A vendicar tutti i mariti: addio. (parte) SCENA IV Marcellina sola Recitativo MARCELLINA Presto avvertiam Susanna: io la credo innocente: quella faccia, quell'aria di modestia... è caso ancora ch'ella non fosse... ah quando il cor non ciurma personale interesse, ogni donna è portata alla difesa del suo povero sesso, da questi uomini ingrati a torto oppresso.