Ed io sono un pessimo spettatore perché non ballo e non sono d'accordo con quello che dicono i testi altrui. L'ascolto si fa individualmente I ragazzi vogliono le ragazze, le ragazze voglio le ragazze, le ragazze vogliono i ragazzi, i ragazzi vogliono i ragazzi: un delirio di sesso, sensi, sentimenti in gioco, le prestazioni “duri tanto/duri poco”, il fuoco acceso/spento acceso/spento acceso/spento a comando da interruttori che vendono all'angolo. Io sto nel mio angolo, non parlatemi: non voglio avere un dialogo, io sono piccolo! Non subisco pa**ivamente una serie di regole non scritte che portano a conclusioni predefinite digerite anche da persone dai costumi liberi e autodefinitesi al di sopra di ogni uniforme e coscienza. Rimane sempre il diritto di astenermi quando non capisco: chi non capisce il sesso è un represso: chi si oppone alla natura è un diverso. A voi la soluzione del conflitto maschi/femmine omo/etero: attraetevi, respingetevi, concedetevi al vostro Freud (scusa Sigmund) di gesso. In tutto questo io non esisto: siete spietati anche involontariamente. Io resto zitto, guardo il vuoto, e ringrazio l'AIDS Abba**o la figa Esseri produttivi, adulti inattaccabili si svegliano al mattino, lavorano tutto il giorno, si svegliano al mattino, lavorano tutto il giorno, si svegliano al mattino, lavorano tutto il giorno, portano a casa il nutrimento, decidono le sorti di giovani e vecchi, si svegliano al mattino, lavorano tutto il giorno. Impegnati all'estremo, troppo impegnati per capire il perché di quello che stanno facendo, arrivano a giustificare il loro operato negando l'evidenza: sono in netta minoranza davanti ai vecchi, davanti ai fanciulli. Adulti senza specchi, adulti che infrangono i discorsi per insegnarmi che i discorsi vanno infranti, adulti: tanti, troppi! Adulti inventano lavori per venire incontro ad una società sempre più complessa, adulti non essenziali: pochissimi fra loro coltivano ancora la terra, preferiscono mestieri e professioni che si basano su insegnamento ed a**istenza. Ripeto: tornate a coltivare la terra, la gente come me è già abbastanza complessa a causa dei vostri vezzi e della vostra paura di morire. Pochi fra voi sono in grado di insegnare, quasi tutti i non adulti sono in grado di imparare: la proporzione è fatta, la divisione è rotta per quanto netta. Non ho necessità di dividere in modo distinto e sequenziale la mia vita in categorie di crescita: la mia età non è poi così importante. Addio adulto, addio insegnante!
La mostarda non mi piace Non bevo il caffè Amo l'autunno e l'inverno in modo insano Il rumore et il gioco mi attraggono ancora come se fossi un bambino Quando vedo i morti non provo niente Quando qualcuno trova giusta e intelligente una cosa io desidero non farla Odio le moto Quando vedo un solo pasticcino sul va**oio la condizione umana pa**a in secondo piano Non riesco a trattenermi dal compiere azioni che mi rendono stupido agli occhi degli altri: mi diverto troppo Mi permetto di cambiare idea a metà di una discussione Penso che ci sia una distinzione fra due parole uguali È meglio non parlare con me di disgrazie familiari, gravi malattie e funerali