Il re del pollo fritto ha fatto un ponte di ricotta Il (...) del bel consumo s'è nascosto in mezzo al fumo. Il papa è scivolato su una buccia di banana, il ministro della pace vede tutto però tace, il grande monumento s'è seduto in parlamento, il genio del successo sta annegando nel progresso, i santi si son chiusi nella casa delle scuse, un giudice in un fosso sta gridando a più non posso: "Perché? Com'è andata? Che succede? Ma chi è stato?". Il popolino, il popolino è quell'insieme naturale abituato da millenni a stare male. Il popolino, il popolino è quell'insieme di persone che si nutrono di pane e calpestano le aiuole (...). Poi si mangiano i cavalli, fan le strade sulle fogne, vanno a caccia degli uccelli e ti raccontano le rogne! Il padre di Carletto si è impegnato anche il salotto, la figlia di Annunziata è stata presa e seviziata, nel campo di patate c'han piantato un sindacato, sul monte del diritto c'è un vecchietto che sta zitto,
il figlio del pretore non ha fatto il militare, dei frati in seminario stan facendo un calendario, la moglie dell'amore è andata insieme al direttore, sull'ultimo gradino sta piangendo un poverino: "Perché? Com'è andata? Che succede? Ma chi è stato?". Il popolino, il popolino è quell'insieme naturale abituato da millenni a stare male. Il popolino, il popolino è quell'insieme di sudore, sempre pieno di calore, che s'appiccica alla pelle e mi spaventa quando bolle. (...) E' quell'insieme naturale che t'inventa un carnevale, s'inginocchia se è Natale, fa la cinghia quando è in crisi, crede in tanti paradisi, dà la mano con trasporto, pum pum e raddizza un ramo storto, poi ti segue alla partita e vuole entrarti nella vita fa l'amore anche lì in piedi, tu lo senti e non lo vedi: il popolino il popolino è quell'insieme naturale abituato da millenni a stare male.