Sempre quel vecchio su e giù, sempre la neve e poi... se c'è... non so... Il vecchio mommo con il più, festare quaglie e poi... tornare a te. Ascolto un martino, cerco più lontano, si. Il mio planetario, pulsa come un motore, ... che ora è una fabbrica di dolore. Sto scivolando giù a cavallo di una lametta che
penetra nelle mie macerie, nella mia linfa. Ecco che esce il rosso come un mio vecchio amico. Ancora un po' e sbaracco, la mia sensazione è nuova, ora sono pago ancora. Come un bambino nuovo esce alla luce il mio pianto, solo un martino sta a guardare, ma ride... ... perché... perché...