(M. Fabrizio/Pacco) Che fine ha fatto il nostro cuore irlandese così tranquillo, già sazio di sé sotto il fruscio di una cravatta turchese, mentre una ruga disegna vie di pensieri, non ha desideri. Forse si tratta del normale carteggio di chi fa i conti, misura l'età, non porta navi a chissà quale arrembaggio su un mare piatto di grigio colore intenso, sai cosa penso? E' un copione che non mi va giù, aquilone che non sale su sei d'accordo che non si può più vedersi appa**ire; (è un copione che non mi va giù) non parlerò tanto per soffiare in aria, riaccenderò la mia memoria, rileggerò il libro della nostra storia, nuove incertezze avrò; insieme a te, se sarai dalla mia parte, mescolerai con me le carte potremo poi dare l'olio a vecchie porte
e reinventare noi, altri noi. Che fine ha fatto il nostro cuore irlandese, senza battaglie, tradito oramai da questo pigro adattamento borghese sotto un cuscino che soffoca i desideri, a**enti o leggeri. E' un copione che non mi va giù, aquilone che non sale su sei d'accordo che non si può più lasciarsi appa**ire; (è un copione che non mi va giù) non parlerò tanto per soffiare in aria, riaccenderò la mia memoria, rileggerò il libro della nostra storia, nuove incertezze avrò; insieme a te, se sarai dalla mia parte, mescolerai con me le carte, potremo poi dare l'olio a vecchie porte e reinventare noi, altri noi. Svegliando il cuore, svegliando il cuore, svegliando il cuore, svegliando il cuore.