Quante volte mio padre ha visto i raccolti, quante stoppie riarse dal sole. La sua pelle bruciata dall'arido vento, poco pane ma tanto sudore. Poco amore, la guerra, l'emigrazione, poco tempo per vivere e poi Io suo figlio operaio, nessun cambiamento, poco pane e sudore per noi. L'oppressione ci ha tolto il respiro, la rivolta ci esplode nel cuore, Ma l'amore ci ha unito le mani e il futuro si è fatto migliore. Fianco a fianco, da dentro è scattata una molla,dopo un giorno eravamo una folla,
è arrivato il momento di farci ascoltare, su compagni, corriamo a lottare. Oggi, unite le mani a catena, Marceremo per fare la vita migliore, canteremo, la faccia nel sole, Urleremo e anche i sordi dovranno sentire la canzone di un nuovo avvenire, Perché il giorno che allora saremo a guardare Sia il più bello che il mondo abbia visto spuntare. Ed un popolo immenso da sempre sfruttato Alla fine sarà liberato.