[Intro]
Mauri aveva un mano fatata, votata al disegno da sempre
La sua camera era un mare di fogli con scogli di matite e tempere
Nessuno come lui rendeva bene i fiori delle orchidee aperte
O le foglie delle ninfee che accolgono il volo delle libellule
[Rit]
Maurizio non aveva una donna
E conosceva bene il modo giusto e i percorsi per fuggire da sé:
Una matita ed un'onda
Di forme e contorni che invadevano il foglio eleggendolo Re
Ma per quanto lui fosse un animo forte e puro anche il suo polso cedette quando venne lei
E i suoi mondi, i suoi sfondi, i suoi sogni, via ai bordi dei fogli quando venne lei
[Strofa 1]
In Maurizio era viva e profonda un'orma
Lasciata dalla prova di fuga forse verso gli dei
Quest'orma fonda era somma
Degli anni trascorsi fra i suoi fogli e colori a sognare fra sé:
L'infanzia pa**ata chino sui fogli del tavolino
E la mano sua da bambino prodigio, genio creativo
Tracciava dentro un profilo lì un rigo
Color turchino ed un mondo si ergeva vivo
Tra i fogli di un bimbo schivo
Lui che era nato tra le industrie e le sa**aie
Sognava di scappare tra i suoni di un temporale
Suo padre una testa calda, sua madre una schiena stanca
Da grande lei lo sognava elegante in una banca
Quando lui disse a casa: “Io voglio vivere d'arte”
Sua madre tacque e pianse, suo padre lo prese da parte
E poi gli disse: raccogli i tuoi fogli e i ricordi, se parti non torni
Se parti ti scordi i tuoi soldi, i tuoi sogni
Quando arrivò a Bologna tutto gli apparve come il cielo in terra
La conobbe che pa**ava sotto i portici dell'Accademia
Lei aveva la pelle bianca e gli occhi azzurri e diafani
La prima volta che gli baciò le braccia lui si perse negli attimi
[Rit Modificato]
Ma in fondo era più di una donna sapeva cullarlo per vedere altri mondi e poi scordarsi di sé
“Questa tua forza è una bomba” pensava l'artista mentre tutto scorreva e lui viaggiava da Re
Ma per quanto lui fosse un animo forte e chiuso anche il suo polso cedette quando venne lei
E i suoi mondi, i suoi sfondi, i suoi sogni via ai bordi dei fogli quando venne lei
[Strofa 2]
Lei lo cercava come se fosse un vero amore
Fra i mercanti dell'estro, nelle Big Bo di Piazza Maggiore
Poi fu lui a cercarla in continuazione
Fra i mercati all'aperto, i bistrot, dalla "rive gauche" l'odore
Quando disse ai suoi fogli “si ora è lei la mia partner”, le sue vecchie carte bianche la sua arte
Messa da parte e poi
Lei era così dolce da non poterne fare senza
Lui ne impugnava l'elsa e ne coglieva tutta l'essenza
Poi la vide aggirarsi fra le persone della stazione
Vide gli amici di poche ore morire per il suo amore
Vide gli zombi senza più cuore sputare dentro al flacone
E con una dose di metadone fare 2 dosi di metadone