Lei: non puoi ferirmi più adesso che non sei più dentro ai sogni miei, ma non puoi, non puoi... Lui: amica mia, ritorni se vuoi, sbarrando i limiti senza inibizioni che sciolgo ormai... Insieme: ah, io e te, come siamo andati d'accordo non so più noi due specchi in controriflessi, ma lontani in un gioco di intermittenze e di vuoti strani, sospesi in aria allo stesso piano come due palloni di gas con uno spillo in mezzo e tenuti in volo da un vento costante e lento che ad un primo cambio di verso li scoppi, così, da un lato o dall'altro (eh, la miseria! ma possibile che non si può discutere senza gridare?)
Lui: io non vorrei che tu getta**i ancora idee, fiumi di parole, per noi. Lei: io non direi che sia difficile così com'è ma lo sarebbe certo, se fossi qui. Insieme: ah, io e te, ma che tempo abbiamo lasciato, non so più. Noi, due oasi in un deserto di allegrie con di tanto in tanto miraggi di poesie, presi dal vento allo stesso modo con la sabbia che dalle dune ci viene incontro e dall'acqua limpida e chiara rapisce il posto. Noi, un gusto perso nel tempo, un odore che poi con l'aria se ne va. (eh, vabbè, ma allora è un vizio!)