Queste mura trasudano d'un rancore secolare Imperscrutabile silenzioso, sommerso tormento Desteremo tale etereo castigo? Volgeremo a quel silenzio muto che attende solo d'esplicarsi Urla che impercettibili sussurrano una pace ancora lungi dal venire Vite prematuramente estinte, incompiuti cicli del divenire Rispetto la tua pena quale fosse la mia
L'immateriale anelito di spezzare le catene di tale stasi delle sfere Umbratile presenza, fragile realtà Che reclusi l'ardua e inclemente verità Tale è il dolore Il saluto mai offerto nell'incompiuta evanescenza Saggezza raggiunta dopo vani, ribelli, tentativi Da un destino orfano del grande viaggio L'aspra legge che vidi guiderà la mia via