Il secolo pa**ato Tra l'aratro e la radio Lo scibile, lo scindibile e l'atomico Cercando in un sistema di vita Binario lo scambio Tutto è andato avanti E non si è mai raggiunto Le orbite negli occhi Sono satellitari Se dirottano sono guerre stellari Lo sguardo di traverso sviluppa Un eclissi solare Sgranando fra le dita E pianeti come un rosario La storia ha sempre Il suo risvolto la storia Un urlo un ansia una tasca della memoria Leggendo tra le righe la storia Si stropiccia si impiccia E adesso tra le righe Ci sono solo righe L'evo dopo il medio È più avanti o più indietro Sarà l'indice oppure l'anulare Che raccorda tutta questa fatica Come i quartieri della capitale La prossima onda Sarà anomala davvero Uno sbuffo di oceano maestoso Ed il tempo infinito è finito Il futuro sparisce Si semplifica la grammatica Rendendo superfluo il domani e i finali I piaggiatori le fervide mani Frenetiche e farneticanti Daranno forma ad ogni goccia di pioggia
Per l'ultimo diluvio universale Che sia più artigian*le più cosmico del primo Quasi sesquipedale E le cicliche bibliche piogge Saranno scoli di grondaia e spruzzi Ad un tratto che vuol dire Un bozzetto schizzato O un improvviso e inatteso momento? Ad un tratto tutto appare più chiaro Ad un tratto tutto quanto scompare E piovono plin plin Le ultime gocce L'evo dopo il medio Cerca colo il rimedio Per le inutili ed incaute previsioni Metereologiche sempre le croniche Allucinazioni Le uniche a pervenire Sono le temperature Non si sa più come vestire L'aratro e la radio l'atomo e lo stadio La sconfitta la gloria la morale la storia Galleggiato attonite e perse Ed alquanto sommerse I piaggiatori le fervide mani Esauste ed estenuanti Contenti del loro lavoro Si vanno finalmente a riposare Qualcosa rimane? Che cosa rimane? Rimane da fare che cosa? Cosa? Si asciugano bene le mani Innaffiando una rosa Innaffiando una rosa Innaffiando una rosa.