Il mio naso sulle tue palpebre (serrande alzate) Che non sanno se chiudere La bottega in cui le fate Hanno lo sguardo immoto Sul dormire che non giunge. Il tuo fiato è un poco affannoso, Si disperde là Dove vagheggi chissà Quale fantasia perduta O fiaba, raccontata Per avere il tuo sonno. Dalle tapparelle un bel sole Riga di buonumore quel pulviscolo; Dentro sono avvinto e c'è amore In groppi e batticuore: lo sentissi anche tu! Il mio naso sulle tue palpebre Le sfiora appena E sa non farsi notare: Fiuta forse il gusto d'arcano
Del tuo trasognare Che oltrepa**a ogni meta? Metafisica è la tua intesa Con ciò che mi sfugge E posso solo ammirare. Molto fisica è la sorpresa Di averne prova... Ora che ho appreso a scrutare. Lievemente il sole è calato E un nuovo taglio estende quelle strisce ridenti; Dentro sono avvinto e c'è amore In groppi e batticuore: lo sentissi anche tu! La mia culla è meraviglia esplosa Non ti dondola ma avvolge e ammanta. La mia culla è poesia ansiosa Di svelarmi quello che ti incanta.