Scompartimento di un treno locale Facce stanche, Gente che torna a casa, Dopo una giornata come tante E basta, Poi sale anche Giovanna, Che ho perso un po' di vista "Ciao, ma quanto tempo" Incomincio a parlare come una volta E sa quasi tutto di tutti, Non è cambiato niente Ecco che sta parlando di sua cugina Anna Che va con tutti, E poi, e poi del figlio del notaio Che fa impazzire suo padre Finirà in prigione, E poi di Giulio Bini Che si è sposato ieri in comune con una, E aspetta un figlio Me lo dice così, come se niente fosse, E mi sento morire lentamente, No, no, no, no Non credo, non è vero no, No, non può essere così
No, no, no, no Mi aveva appena scritto da Milano Che, che mi voleva sempre Il battito del cuore, Copre quello delle ruote, Sto impazzendo Dal finestrino gli alberi mi scappano via, Come ombre nere, Sto morendo, Per chi, per cosa Andare avanti e indietro con un treno Che non ha stazione Per chi, per cosa Questa a**urda vita, Che è rimasta senza un'illusione No, no, no, no Non è possibile, Non credo, non è vero no No, non può essere così No, no, no, no Mi aveva appena scritto da Milano Che, che, che mi voleva sempre No, no, no, no Non credo, non è vero… (Grazie ad alessandra per questo testo)