La radio picchietta segnali di morte
Sbarrate le case sprangate le porte
Il morbo galattico brulica l'aria
Spazza le strade la furia
Fischia e diffonde sinistro e violento
Sgretola muri portato dal vento
Forza la porta di vecchio tremante
Galleggia nell'aria stagnante
Pigro, ricurvo, sputacchia disgusto
Inghiotte disprezzo di rancido pasto
Maneggia ubriaco la brocca del vino
Polvere, tarli e camino
Rapido il cuore martella impazzito
Pallida vita nell'uomo impietrito
Muove sbadato la mano che sfugge
Pesta gli occhiali, distrugge
Cieca paura gli invade il cervello
Brancola incerto, cappotto e cappello
Nelle narici l'odore di guerra
Striscia la faccia per terra
Stacca la pelle, silenzio glaciale
Strisciano lenti altri corpi nel viale
Tra quegli aborti scolpiti nel gesso
Guarda e rivede se stesso