Scaricano legno nero dalla nave greca il suo nome è salvezza, il suo nome è salvezza. E quando uno dei suoi uomini lì sta in bilico, gli amici tagliano braccia fino al gomito, per lanciarli alla ricerca del disperso, per lanciarli come levrieri alla ricerca del disperso. Il cuoco recita sul ponte, io so che dirà: "questo è un inferno, questo è un inferno!" (...) salterà a terra in questo viaggio ma son io che amor non muove solo stelle vuote ma neanche questa barca che segue a ruota stelle, ma neanche questa barca che segue a ruota stelle. E infatti la nave s'incagliò "e fermi tutti", una voce gridò, ora, paradiso alla mano, il capitano e la signorina Anna,
seguiranno le istruzioni e ci sarà un bel movimento e Anna e il capitano fanno all'amore e il marinaio piange come la notte, perché di giorno è più difficile. E il marinaio piange come la notte, perché di giorno è più difficile. Dunque, il lavoro, venne lavorato e la nave si mosse, non sono storie queste, non sono storie queste, guardatemi in faccia e ditemi se sbaglio, la nave si mosse proprio e così i cani arrivarono al ferito e così i cani arrivarono al ferito e lo finirono, come sempre, insomma e come sempre, insomma, ci sarà sempre un cuoco che sbaglierà le dosi ed ecco qua la mia manciata di sale sulla torta!