Ero distratto
tu ti davi da fare
e non c'eri affatto
oppure ti muovevi
con un ronzio d'insetto
che mi a**opiva
avevo le palpebre in bilico
entravo nel ciclico avvertimento
di caduta di mani per tornanti
di caduta di sonno in blocchi pesanti.
La distrazione
questa effusione
sgretolamento
e spargimento
della molto inutile attenzione
ridotta a polvere.
E debolmente io
ti avvicinavo
e ti accostavo,
sbagliando i tempi,
a memorabili esempi
di abbandono
di incontro ti ascolto
capisco ma non molto
intuisco però la giravolta degli oggetti.
Tu aspetti
di vedermi pa**are
abbracciato a qualcosa che mi sta giostrando. Mi aspetti
per salire mi stai stringendo i fianchi. Sei entrata nella stessa
distrazione creata
perché potesse accadere qualcosa e tutto succede quando tutto riposa.
Quando l'attenzione
per essersi sporta
narcisista ai suoi sguardi
rovina e se n'è accorta appena
troppo tardi nostra fortuna.
Ero distratto
e fatta tu sei di svista.
Se fossimo simpatici
uno all'altra
saremmo specchi
opposti riflessi
limpidi e inebetiti
tra se stessi.