Ero distratto tu ti davi da fare e non c'eri affatto oppure ti muovevi con un ronzio d'insetto che mi a**opiva avevo le palpebre in bilico entravo nel ciclico avvertimento di caduta di mani per tornanti di caduta di sonno in blocchi pesanti. La distrazione questa effusione sgretolamento e spargimento della molto inutile attenzione ridotta a polvere. E debolmente io ti avvicinavo e ti accostavo, sbagliando i tempi, a memorabili esempi di abbandono di incontro ti ascolto capisco ma non molto intuisco però la giravolta degli oggetti.
Tu aspetti di vedermi pa**are abbracciato a qualcosa che mi sta giostrando. Mi aspetti per salire mi stai stringendo i fianchi. Sei entrata nella stessa distrazione creata perché potesse accadere qualcosa e tutto succede quando tutto riposa. Quando l'attenzione per essersi sporta narcisista ai suoi sguardi rovina e se n'è accorta appena troppo tardi nostra fortuna. Ero distratto e fatta tu sei di svista. Se fossimo simpatici uno all'altra saremmo specchi opposti riflessi limpidi e inebetiti tra se stessi.