Una donna con gli occhi è imboscata sulla seconda sponda di Torino Addormentata come una leonessa Contava i treni caduti e i nomi dei giovani impazziti in un fiume di fotografie Una donna con gli occhi è imboscata sulla seconda sponda di Torino Addormentata come una leonessa Contava i treni caduti e i nomi dei giovani impazziti in un fiume di fotografie Sul fiume Quattro bandite filosofe, impiccate nei suoi capelli di tempesta da rapine Il muro sbava un disastro di tulipani mentre la donna addomestica i ricordi Ha tabacco per cani neri e un vestito boato di grano tenebra Assa**inata più volte in Scozia Contro i denti del vuoto con i miei più cari complimenti di fuori di testa Io sono sdraiato in un vagone Ed ho bevuto tutti i fiori della finestra E penso al mio cappotto fuori da tutte le stagioni
Alle tue gatte avvelenate chiuse a chiave E agli ottocento volteggi malviventi che sai fare E chi aveva agguati morbidi per la tua mostra di gambe bianche Di lotta a gomitoli in gomitoli di matera**i e vino belva Ma è già da un po' che ho smesso di lavorare nel tuo acquario di fototessere ed è da troppe poche sere che ti fai chiamare piccola sole triste Nel tuo ossario di fulmini che traffica morsi sotto al cuore e l'abuso di vento che l'accresceva Non sono mai state le sue parole.. Quella giovane donna appartiene a nessuno e a nessun altro Al suo castigo di stelle nella bottiglia e a nessun altro Quella giovane donna appartiene a nessuno e a nessun altro Al suo castigo di stella nella bottiglia e a nessun altro Quella giovane donna appartiene a nessuno e a nessun altro