Una canzone d'amore è un fendente in mezzo al cuore, certe cose non riscaldano, ma bruciano. Come carte telefoniche, scadute come domeniche, certe cose neanche nascono e già muoiono. Come tanghi di memoria, vuoti argentini sai che dicono e non dicono, ma si comprendono? Come fiori di Natale cresciuti al di là del mare, o rondini d'aprile venute per sfiorire. Se un mare a settembre è un mare da non amare, dell'oceano di gennaio dei tuoi occhi che cosa fare? E come fare a difendersi certe volte da un amore? Come proteggersi dal dolore? Come tanghi di memoria, vuoti argentini sai dicono e non dicono,e ci confondono. E i fiori di Natale sbocciati al di là del mare aspetteranno aprile prima di sfiorire. Certe cose stanno dentro ai vermi, e piogge da pa**are,
altre volte in notti e stelle da contare. Certe cose sono un mistero dei pensieri in bianco e nero, ricordi che scolorano, ma non sbiadiscono. E i vuoti di memoria, tanghi argenti sai nella mente danzano e si rincorrono. E i fiori di Natale fioriti al di là del mare aspettano le rondini che non san più tornare. Pensieri senza fili per riuscire a parlare, telefoni già muti per poter sentire di cose un po' taglienti, dal suono affilato, dette solo per ferirci e non lasciarci fiato. E i tanghi di memoria, vuoti argenti sai promettono di andarsene, ma non si muovono. Un battito di ali e noi già guardiamo il mare, magari sulle rondini che stanno per tornare. Magari è un altro amore che sta per cominciare.