Il sole a maggio è timido e scompare verso l'ora del rosario
Si sprigiona dalle vecchie travi l'aria intrisa dell'inverno
La facciata della chiesa bianca lentamente si ravviva
Come il viso di una dolce suora che si scopre nello specchio
Anche se è pa**ato tanto tempo stride ancora la sua porta
E ricordo l'ultima occasione, una grazia mai avuta
Ora stanco e teso come un arco per le beffe della gente
Mi abbandono fra li accordi tristi dove un giorno annegherò
Dietro i ceri il canto dei bambini
Che mi scuote il petto come un pugno
Una voce libera e lontana resta chiusa fra gli altari
L'uomo è il primo e il più grande fra i tesori della terra
Pa**i rumorosi nella piazza, polvere sui marmi bianchi
Braccia sollevate dal lavoro, le bandiere, l'acquasanta
Dietro all'uscio chiuso il prete ascolta mille voci nella festa
L'uomo è il primo e il più grande fra i tesori della terra