Perversione concettuale: astrazione dei componenti di ragionamenti sensati, tanto per vedere come reagiscono i sottoposti a questi esperimenti forse mai provati, ti testo nel Tìeso e se ti intestardisci sul testosterone non convolerai a giuste nozze aka posso diventare più ermetico di Salvatore Quasimodo, introverso perché timido, stupido, sta di fatto che se sei cùpido i Laze Biose non saprai mai che cazzo dicano, gli altri dicono dicono, dietro però non celano altro che metafore di un voler essere, e poi sarei io quello che non si riesce ad esprimere. Forse la perversione sta nel vedere significati ovunque: buono/cattivo, bello/brutto, giusto/sbagliato, vero/falso, nascondere, costituiscono l'essenza, l'essenza-a**enza, mi sembra che non stiate capendo il burro con il [?], boia mondo quando penso che i testi degli altri esprimono al ma**imo il 10% di quello che pensano, perverso il concetto, prima di tutto
Perversione paradossale: limitazione, imitazione di Cicerone, emulazione di una concinnitas della strofa e della lirica, l'auto-incensamento degli oratori risveglia il Seneca il quale predica la brevitas, la sentenziosità, la concezione della saggezza stoica, la mia critica sarà a**oluta oppure solo una presa di posizione, la perversione sta nella forse, e sottolineo forse, permanente tensione, sei destinato a non capire oppure a guardarmi dire "stupido" oppure a non vedermi e a non accorgerti che anche io vegeto [Rico]: Questo skit non ha senso