Veste sobrio la donna che vedi, Ma l'ectoplasma d'un vestito in lamé Pare le snudi ancora la schiena Offerta agli sguardi in tante soirées. La metti a fuoco nella luce livida Da imposte serrate di stanza d'hotel, Ma non vuol negarsi quest'ultima scena, La posa finale che è già scritta perché… Lei è Luisa, Luisa Ferida La più amata di Cinecittà. La Ferida, Autarchica Diva Che la sua platea dimenticherà… Non può scordare Giorni più fulgidi di cento solleoni Viverli senza bruciare: La più imperiale delle allucinazioni. Le cavalcate Nella tenuta, c**a party al Coppedé,* Femmina Italia Verso il futuro su due alte décolletées... Nuovo copione: un ruolo infamante, La controfigura le ruba la scena** Seppur non ha colpe, non è rilevante: Per chi troppo ha avuto, niente sconti di pena. Simbolo d'anni sin troppo ruggenti Non c'è alcun bisogno di verità Ancora una parte da Fedele d'Amore Al ciak di commiato del caricatore… Sfila l'anello*** E nel baule ha già riposto l'astrakan. Non resta che quello Perdere tutto come fosse un baccarat…
Il banco vince, Già vede scorrere i suoi titoli di coda, Scherma i suoi occhi E resta avvinta a una menzogna che l'inchioda… Lei è Luisa, Luisa Ferida, Indossa il grigio di pioggia in città, Guardala ancora un istante da viva: Sei l'operatore che l'inquadrerà Tocca a te… Tocca a te… Tocca a te… Leggi l'accusa, ecco il tuo film Leggi l'accusa, ecco il tuo film Leggi l'accusa, ecco il tuo film! … Smonta il set NOTE *Il Coppedè è uno dei più bei quartieri della Capitale. Lo stile di vita smodatamente brillante ostentato dall'attrice e dal compagno Osvaldo Valenti durante gli anni trionfali del regime contribuì non poco ad alienare nei giudicanti ogni ipotesi di clemenza. ** In seguito fu accertato: la sadica che, a scopo di dileggio, si mostrava nuda ai partigiani torturati nella famigerata "Villa Triste" non era la Ferida, ma l'amante del criminale Pietro Koch che si faceva pa**are per essa. *** Prima dell'esecuzione, la Ferida fece dono del suo anello al partigiano che l'aveva in consegna