Una strada con cipressi alti
e una casa gialla
isolata dalla vita
dal respiro dell'amore
Casa abitata da sempre vivi
o meglio dir sepolti vivi
Una follia sublima in urli
Nella ventraia del pazzo
un sorso d'acqua marinata
Slitta come l'argento fuso
Le labbra tifoidi leccano
il dente cervicale
su cui gira il capo
come un astro spento.
Parrucca nivea anellata
sul viso in sfacelo
occhi di boga, occhi di gelo
Labbra molli come la matrice
scalciata di pelo marcio
Acceffa la scodella di pane
la lecca, la tritola
come un cane