I giorni di cui stiamo raccontando sono malvagi, pieni di presagi e rotti, segnati da una grande confusione, da una pulsione a vivere le notti. Nei giorni di cui stiamo raccontando il gioco riesce ad occupare un certo posto alimentato dalla vita che va riempita quindi ad ogni costo, che va riempita dunque ad ogni costo. Fino a quei giochi malandati e gra**i la specie umana si era data una scadenza nell'attitudine animale a lavorare per riempire l'esistenza. Ma da quei giorni organizzati a nafta il tempo libero diventa il giustiziere che scaraventa dall'infamia originale la razza umana nell'angoscia delle sere. Il tempo libero è la differenza tra quanto serva a un animale per riprodursi nella specie e quel che invece resta all'uomo da pensare. perché in quell'epoca dispersa la scienza aveva rivelato che il Caso ci ripose nel Creato necessità mi spinse e di un destino superiore mi convinse. Così nei giorni di cui stiamo raccontando il ta**o alcoolico saliva sulle stelle e dalle stelle fino ai numeri dei flipper e da quei numeri tornava sulla pelle. perché nei giorni democratici e totali
lasciando gli abiti dei ricchi intellettuali il suicidio si perdeva fra le ma**e almeno in quello allora si era tutti uguali almeno in quello allora si era tutti uguali. E abbiamo detto dunque della decadenza della tendenza al pessimismo e al bere sembrerà quindi naturale presupporre che tutto il mondo fosse in piedi per cadere. Ma da quei giorni organizzati e uguali ci arriva un senso disperato del dovere ogni mattina l'uomo si svegliava per continuare a fare il solito mestiere. Nel tempo libero facevo il musicista, il mediatore tra l'istinto e la ragione fra i fuochi fatui di un progetto fatiscente e i fuochi veri che portavano in prigione. Da tempo immemore facevo l'uomo solo capito poco dagli amici e dalla gente, ma come Saul sulla strada di Damasco illuminato da uno spirito nascente. E la novella rivelata quel mio bellissimo Vangelo era la folla sterminata che si sgomenta sotto il nostro stesso cielo. Pieno di orrori e di promesse vivo nel branco devastato e il Caso mi ripose nel creato, poi la necessità mi spinse e di un destino superiore mi convinse.