(scena quinta)
Dentro le carceri
Il prigioniero è condotto nelle segrete della città, dove viene rifocillato dal gran cuciniere che gli insegna l' arte del gustare "l'insetto".
Cantastorie
Prigioniero delle acque in una bolla d'aria,
Come sbarre delle canne: le segrete d'acquaria.
Ma la cella per te non sarà luogo da pena,
La regina ha disposto una cena da re!
Gran cuciniere
Mangia questo cibo saligno
O fresco di stagno
Gran cuciniere e coro
Sotto al salcio l'han trovato
Questo verme smisurato
Gran cuciniere
Ogni prigioniero umano
Ha d'acqua una ciotola
Di pane un tozzo,
Mentre tu puoi suggere un gustoso.. bacherozzo.
Ancora odora di zolla di terra,
Per la tua stazza mi sembra sia giusto;
Gran cuciniere e coro
Una cavalletta veramente grossa!
Gran cuciniere
Vedi le mosche che volano in cella?!
Solo a guardarle mi vibra la lingua
Ora t'insegno come, solo le rane,
Sanno mangiare:
Fruscia la lingua che scocca a sagitta,
Come un amante s'avvolge il tafano,
Arrotola!
Arrotola, porta alla bocca veloce la mano!
Ronza la mosca vicino al palato,
Frena un momento il languore, coraggio
!
Non la schiacciare, non inghiottire,
Gustala adagio!
Schiocca la mosca fra lingua e palato,
Mastica bene l'insetto peloso,
Fa che il boccone non venga sprecato,
Sarebbe penoso.
Fa ciò che dico, a migliaia
Quando mi vedono fuggono a frotte,
Sono l'esperto della salmastraia,
Il buongustaio di notte.
Gran cuciniere (recitativo)
Visto? Anche se hai la lingua
Troppo corta non è stato poi così difficile