Quando la vita ti pa**a davanti agli occhi, come nei traslochi, è tempo di mettere via i ricordi come nei traslochi
Lo sguardo fisso alla parete, come svuotato, come se guarda**i al di là del muro cose che nessuno vede. Braccia strette in grembo, i pugni contratti e il mento sfiora leggermente il petto mentre silenziosamente piangi. Il tuo corpo perfetto può tutto tranne quello che il cuore gli comanda, l'ha detto quel dottore giovane distrutto: "Lei non potrà avere figli." È questa la tua condanna. Prima tra i tuoi fratelli, il tuo petto scalda, consola, non tutte son portate a far da mamma, non tutte sanno accudire l'ansia, quella stretta vigorosa e la tua voce melodiosa che sussurra sortilegi per scacciarla. Baci sulle guance come manna anche per i cuori aridi. Tu quieti gli animi con la tua calma, i tuoi gesti, i tuoi occhi, i tuoi fianchi e la tua pancia. Ti sei fatta fretta e sei cresciuta al volo, ma i ricordi non li puoi creare dopo — artefatti come una lomo. Metti filtri colorati al tuo pa**ato e speri che funzionino? Io non credo proprio. Io so che pa**erai i tuoi drammi, li hai già pa**ati, forte come pietra di montagna mentre metti a nanna i tuoi bambini, li hai adottati e che cambia? Ti insegnano a guarire quanto tu a loro a vivere, e tanto basta
Quando la vita ti pa**a davanti agli occhi, come nei traslochi, è tempo di mettere via i ricordi come nei traslochi
Sai che qualcosa andrà perso, come nei traslochi, ma quel che conta te lo tieni stretto come nei traslochi
Negli occhi ha il sole di Siviglia e il vento azul di Tarifa. Segue la vita che sfila dall'alto di una collina. Fianchi larghi, seni gonfi, occhi grandi come i sogni, nella testa ha ancora i calli legati a certi ricordi. Sul tavolo in cucina, tra conti e bollette, ha racconti, fototessere e appunti ancora da leggere. Una scuola da finire per un futuro vero. ora che nastri d'argento iniziano a macchiare il nero. Ha fatto tutto da sola, tutto bene, meglio che poteva, e nonostante tutto sua mamma non ci credeva: "Se la vita è una sfida, lo vedi come l'hai presa? Troppo alla leggera." — Nessuno sa se la sera piangeva. Pensa a quei giorni, tra sconti e scontrini, casalinghe annoiate e le mastercard dei mariti, consigli per gli acquisti e rapidi cambi d'abiti, tra capi Sisley e casi da psican*lisi. Chissà se il presente è il futuro che immaginava: non ha preso casa e non si è ancora sposata, ma ha piedi di piombo, cuore d'oro e alma gitana, non serve giurarlo a Dio che quello è l'uomo che ama. Scaccia le ombre dalla fronte, come ciocche con le nocche. Donna forte guarda oltre e sa che saranno pronte, se hanno il sole di Siviglia e il vento di Tarifa, in braccio dondola la vita stringendo la sua bambina
Sai che c'è? Un giorno, che mi piaccia o meno, mi metterò a contare i segni sulla faccia che la vita lascia come inchiostro nero sulla carta, ogni frego narra una storia dopo l'altra, di gloria o di disfatta
E Se quel giorno riuscirò a guardarmi indietro, senza rimpianti e ipocrisie su chi ero, poi per davvero, non temerò confronti, e spogliato dei miei sogni, sarò solo io, io per davvero