Ardita zanzaretta
Morde colei che il mio cor strugge e tiene
In così crude pene;
Fugge poi e rivola
In quel bel seno che il mio cor invola,
Indi la prende e stringe e la dà morte
Per sua felice sorte.
Ti morderò ancor io,
Dolce amato ben mio,
E se mi prendi e stringi, ahi, verrò meno
Provando in quel bel sen dolce veleno.