Steli di giunco e rughe d'antica pietra
odore di bestia orma di preda
nient'altro vede il mio sguardo prono
se curva è la mia schiena.
Potessi drizzare il collo oltre le fronde
e tener ritto il corpo opposto al vento
io provo e cado e provo
e ritto sto per un momento.
L'urlo rintrona per la volta tutta
fino ai vulcani sale e poi resto a guardare
e bevono i miei occhi i voli i salti
le mie foreste e gli altri.
E dove l'aria in fondo tocca il mare
lo sguardo diritto può guardare.