[Strofa 1]
E' mezzanotte e i tuoni dai quattro punti cardinali
Hanno appuntamento al Corso, come vecchi compari
Quattro fari nella notte una luce senza calore
Poi lo scoppio con un unico e spaventoso fragore
La pioggia si rovescia dal cielo e sembra infinita
Sgretola tetti di case con violenza inaudita
Pochi secondi al Corso e la salita è impraticabile
Ma in cima c'è una corriera ferma, trasporta anime
Il primo a scendere è l'autista
è il diavolo in persona con le corna e la coda ritorta in vista
Ha un alone di fuoco, che lo avvolge per intero
E sul quale sfrigola l'acqua che viene giù dal cielo
Dal nulla trae un piffero e iniziando la discesa suona
Un cupo richiamo che non perdona
Dalla corriera scendono streghe strillanti e poco distanti
Quattro furie ululanti, sadiche e digrignanti
[Ritornello]
Questa è la festa di Pietro il ricco
Questa è la festa di Pietro uno come te
Questa è la festa di Pietro il ricco
Un comune villano che sognava una vita da re..
[Strofa 2]
Saltano come matte lampadine
Spente da un vento rombante neanche fossero misere candeline
Poi un suono senza fine, quella nota lacerante
Che esce dal flauto del diavolo e va verso Pietro Catte
Che scende di peso dalla corriera come spinto da qualcuno
In mala maniera, giù dalla portiera con l'occhio storto sempre di più
Testa di morto e labbra tumide.. ora non sorridono più
Abito nero e pantaloni stretti da una cinghia al primo buco
Solo una brutta copia del Pietro Catte conosciuto
Si unisce al corteo e lo fa, restando muto
Il cimitero si è svuotato, per dargli il benvenuto
Un gregge d'anime senza numero viene giù dalla corriera
Vivi e morti in processione, il diavolo in testa
Pietro è al centro del corteo isolato da una barriera
Appare per quello che è: il re della festa
[Ritornello]
Questa è la festa di Pietro il ricco
Questa è la festa di Pietro uno come te
Questa è la festa di Pietro il ricco
Un comune villano che sognava una vita da re
[Strofa 3]
Sulla cima del colle meta della processione
C'è la grande e vecchia quercia secolare testimone
Delle pasquette di Pietro con la zia, tradizione
La casa ereditata poi data via, l'ossessione
Che lo divora da dentro ora che sa che in realtà
La festa è stata organizzata dalla sua avidità
Tutto quello che non sa è ciò che lo aspetta adesso
Perché è troppo impegnato a ripensare a quello che ha perso
Giunto a destinazione si dispone il corteo folle
Attorno alla quercia spinta dal vento fuori dalle proprie zolle
Vivi e morti in cima al colle, Pietro al tronco si avvicina
Cantano streghe e furie, per Pietro il morto che cammina
Il Diavolo lo afferra prima del crollo, sono pronti al decollo
Verso cieli stellati
Ma gli sfila la cinghia e poi gliela lega al collo
Per lasciarlo appeso a un ramo, con gli occhi sbarrati
[Ritornello]
Questa è la storia di Pietro il ricco
Questa è la storia di Pietro uno come te
Non ha capito che nella vita no
Non conta solo ciò che si ha, ma ciò che si è