Tredici anni che coincidenza
fare insieme conoscenza
di due amori differenti
uno aveva l'apparecchio ai denti
e gli occhi grandi ma
non è più andato avanti
mentre l'altro per la musica
non è finito.
Quella è stata la prima occasione
in contrapposizione
tra due mondi a volte inconciliabili
le canzoni che da allora canto
ed i miei amori fragili.
Era il settantotto
l'anno dei robot d'acciaio
mi sentivo forte se cadevo mi rialzavo
subito e dicevo
sono anch'io così
imbattibile con i miei raggi cosmici.
Sfida coi più grandi per chi sposerà la più carina
con i miei superpoteri li spavento prima
e invece matrimonio naufragato
la scoperta più difficile
di non essere invincibile.
Hai più di mezz'ora per i compiti
e poi sulla strada
motorini con il rombo di aeroplani
sai comunque vada
c'è la compagnia dei grandi
che è un po' la mia famiglia
e quella invece vera
da aspettarmi fino all'alba sveglia.
Chiedo adesso scusa
vi voglio dire che dovunque vada
siete sempre dentro la mia cosa.
Vivere sempre al contrario
e fare musica B-nario
sempre avanti
occhi aperti
la promessa di essere me stesso
nella vita come nei concerti
per star bene insieme agli altri sempre
quasi come fossi a casa.
Questo è ciò che voglio
questo è il mio spazio da difendere con chi
si sente a casa qui a Q.G.
(Grazie a Zekka per questo testo)