Eccoti dove sei goccia che non vuol più farsi abisso,
timida leviga oltre l'universo le sue sponde.
Ti mostrerai alla bianca roccia che, tre lune fa mi raccontò di lei
gelida fu che il cielo la spiò, l’ebrezza che nel vento la portò
a farsi immenso in un istante eterno.
Viaggerai immobile nota che non vuol più farsi musica,
esile sibila oltre le radici tra le fronde.
Ti mostrerai alla grande quercia che, tre notti fa mi raccontò di lei
selvaggia fu che terra la destò, la forza che dal braccio le strappò
dal più remoto limite del tempo.
Due schegge impazzite in collisione tra amore e discordia
contesa si farà . Furiosa battaglia in equilibrio qui non c’è morte e nemmeno nascita.
Siediti, appoggiati, ascolta mentre vibra la coscienza,
umile scivola oltre la ragione e le sue onde
Ti mostrerai all'eterna fiamma che, tre ore fa mi colse accanto a lei
livida fu e l'istante la bloccò, la vita che in vena le soffiò
per farsi baratro nel mare cosmico.
Due schegge impazzite in collisione tra amore e discordia
contesa si farà . Furiosa battaglia in equilibrio qui non c'è morte e nemmeno nascita.
Alla torbida inerzia si lega il carbonio si apre una breccia
sull'origine. Giocando con l'acqua tremava la terra, cantava l'aria
che il fuoco generò.