L'orizzonte era un leone, luna in tralice morente
vi ho riversato dentro...
tutto di me l'oscurità e quell'estasi di luce... di luce.
Il fuoco sacro ha forma esoterica, parole in cliniche d'a**enzio
scaraventando in aria...
quel po' di me che aspetta te per fottere la musa... la musa.
E prendimi a misura d'uomo
innalzami dentro il tuo cosmo
in cattedrali di nuvole e catene.
L'albatros deride anche l'arciere sognando d'essere fenice
restituendo al vento...
quell'attimo di gravità nel palpito del vuoto... del vuoto.
Uomo ignudo ed asimmetrico nell'orgia delle tue pa**ioni
hai conficcato al centro...
il nettare dell'irrealtà ad un pa**o dal tuo ego... tuo ego.
E prendimi a misura d'uomo
innalzami dentro il tuo cosmo
in cattedrali di nuvole e catene...
Metà di me chiede perdono, l'altra minaccia col coltello
mostrando i muscoli dell'empio.