Tra i marciapiedi grigi che
vengono lenti incontro a me
si snoda questa gran città
Sacchetti con su scritto "UPIM"
son sottotitoli di un film
intitolato “Civiltà”,
Son residuati, ma che fa,
di qualche strana società.
Voti, congressi e conferenze,
ci hanno imbottito di scemenze
per costruir la società.
L'Europa vale un tanto al chilo,
l'Italia è un nome senza senso,
e l'Occidente dove sta?
Nascosto nella sua viltà,
di un mondo senza dignità.
Ma il napalm brucia le città, “ma cosa importa non è mica qua”.
Laggiù sì muore anche per te, “ma cosa vuoi che importi a me”.
Partita, radio e qualunquismo,
vacanze, Marx e perbenismo,
è questa la felicità.
È meglio avere e poco dare,
è giusto il prossimo fregare,
tanto ce la si caverà.
E la morale è questa qua,
stai sempre con chi vincerà.
Ma il napalm brucia le città, “ma cosa importa non è mica qua”.
Laggiù sì muore anche per te, “ma cosa vuoi che importi a me”.
Che se la sbrighino da soli,
coi sa**i contro i carri armati,
vedremo come finirà.
E poi non sono buoni cristiani,
sono un po' troppo musulmani,
è meglio lasciarli star là.
E la morale già si sa:
stai sempre con chi vincerà.
Non so proprio perché, ma democrazia
fa sempre rima con vigliaccheria.
La dignità l'abbiam venduta
per una croce sulla scheda
e non ritorna certo più.
L'onore lo si vende a spicchi
al mercatino dei vigliacchi
e poi di moda non è più.
Caro Occidente eccoti qua. A ben vedere fai pietà.
Caro Occidente, insieme a te finisce una Civiltà.
La dignità l'abbiam venduta
per una croce sulla scheda
e non ritorna certo più.
L'onore lo si vende a spicchi
al mercatino dei vigliacchi
e poi di moda non è più