In un bosco d'orchidee hai giocato con l'amore
di un ragazzo, di un marine, del Tennesse.
Era rosso il grande sole sulle alture di Vientiane,
la tua mano, la sua mano, insieme e poi…
Di lontano, di lontano, l'urlo cupo degli aerei,
quante volte li hai sentiti su Saigon.
Ed ora con gli occhi, con gli occhi nel cielo,
rimani distesa in un campo di riso.
Ed ora hai pagato quel poco d'amore
sotto i mitra vigliacchi del liberatore.
Si chiamano sempre “liberatori”,
gli a**a**ini, i più forti, i nuovi vincitori.
Han lasciato il tuo corpo ricoperto di sangue,
tutta rossa è ormai la morte,
la sua falce e il suo martello.
Mentre viene dal mare il profumo d'Oriente,
tu ti chiedi perché,
tu ti chiedi chi è stato,
a scavar quelle fosse,
a distruggere un sogno di libertà...
Sono stati i Vietcong, i russi, i cinesi,
il menefreghismo dei ricchi borghesi,
sono stati i ragazzini dei gruppuscoli a**a**ini,
sono stati i perbenisti, i nuovi moralisti,
sono stati i sindacati, servi di molti padroni,
sono stati i comunisti di tutte le nazioni,
sono stati i pacifisti, sono stati i progressisti, sono stati i disfattisti...
In un bosco d'orchidee hai giocato con l'amore
di un ragazzo, di un marine, del Tennesse.