Sono un giornalista di regime, so raccontare balle sopraffine, scrivo sui giornali d'opinione e su quotidiani a larga diffusione. Io fin da piccolino ero pronto a fare un dettagliato resoconto sulle marachelle dei bambini per avere dal maestro dei soldini. Ma quando io divenni grandicello, capii che potevo farmi ancor più bello se invece dello stretto resoconto avessi ampliato a naso un po' il racconto. E un giorno io divenni uomo fatto, un'occasione capitò d'un tratto, mi trovai per caso sulla via dei giornalismo a sventolare la bandiera dell'antifascismo. Finalmente la mia fantasia ebbe a disposizione la polizia, inventai così golpe, bombe e trame nere e dei miei lettori infoltii le schiere. Divenni un giornalista alla moda e tutta la società ora mi loda, ma poiché d'onori io ho l'impazienza mi trasformai in eroe della resistenza. Io costruisco bolle di sapone, tanto poi me le stampa il corrierone e più le balle sono grossolane, la gente ci suona attorno le campane. A volte mi stupisco io davvero che la gente urli: «È vero! È vero!» appena prendo in mano io la penna o della RAI io agito l'antenna. Io della verità sono il costumista, la plasmo a mio piacer da grande artista:
e se 4 e 4 fanno 8, io giro i dadi e faccio 48. Ho scritto che in Italia si fa il golpe, che truci camerati han messo bombe, ma in realtà era un vecchio malandato che aveva detto: «Che merda questo Stato». Io posso dir che le rosse brigate, son frottole, son trame inventate e non mi faccio scrupoli, sapete, tanto so che poi tutti mi credete. Ho dei polmoni da grande campione, so gonfiare ogni situazione, io tiro, mollo, imbriglio, faccio e sfaccio, tanto so che a questo Stato io piaccio. E piaccio a**ai perché io sono bello quando racconto che con un martello un piccolo compagno un po' impaurito ha distrutto per gioco la sede di un partito. Però in fondo ho un poco esagerato, sai quante bombe e trame ho inventato, sai quanti morti la penna mia ha causato, sai quanto odio io ho riversato. Che importa se ho le tasche piene d'oro, che importa se sul capo ho l'alloro, io con la penna mia mandai al macello, ciò che in Italia vi era di più bello, ciò che in Italia vi era di più bello. Ma… sono un giornalista di regime, so raccontare balle sopraffine, scrivo sui giornali d'opinione e su quotidiani a larga diffusione.